Sempre più spesso il piano cottura a induzione si preferisce rispetto al piano di cottura a gas. Con il primo, infatti, si limita il pericolo di fughe di gas dato che non è necessario nessun tipo di combustibile, ma per la sua alimentazione è necessaria solo l’energia elettrica.
I fornelli a induzione, infatti, funzionano grazie alla corrente che va ad attivare delle specifiche bobine che, essendo ricoperte di vetro ceramica, trasferiscono il calore alla pentola consentendo di cuocere gli alimenti.
A volte, però, si è indecisi se preferire la piastra a induzione o il piano cottura a gas per via del costo dell’elettricità. In realtà, soprattutto se si scelgono i modelli più moderni di fornelli a induzione, è possibile comunque regolare l’intensità e mantenere sotto controllo i consumi.
Piastra a induzione, ecco come funziona
I piani cottura a induzione possono essere considerati una versione moderna dei fornelli elettrici che, un tempo, erano utilizzati al posto dei piani cottura a gas.
Inoltre, i fornelli a induzione sono molto più avanzati dei sistemi di cottura con vetroceramica, di quelli che utilizzano lampade alogene o resistenze elettriche perché si basano su una migliore gestione del calore.

Cucinare con una piastra a induzione, infatti, vuol dire ridurre ogni spreco poiché il calore è trasmesso direttamente nelle pentole. Quindi, la cottura è velocizzata, senza surriscaldare i fornelli.
Il metodo di riscaldamento a induzione permette di ridurre le dispersioni di calore. Garantendo un rendimento più efficiente del 90% rispetto ai piani di cottura gas.
Quanta energia elettrica è necessaria per i fornelli a induzione?
I piani di cottura a induzione hanno una potenza variabile. Solitamente, i fornelli a induzione vanno dai 3.7kw ai 7.6kw. Spesso, infatti, viene indicata la potenza massima, ovvero l’energia elettrica che un piano cottura a induzione consumerebbe se fossero utilizzati tutti i fuochi nello stesso momento alla massima potenza.
Tuttavia, si tratta di un’eventualità che si verifica raramente perché le zone di cottura non vengono mai utilizzate al livello più elevato dal momento che basta poco tempo. Ad esempio, per portare l’acqua all’ebollizione.
Inoltre, le pentole, anche se progettate per questa tipologia di fornelli, non vanno mai utilizzate su una zona cottura eccessivamente calda per evitare danni.
Utilizzare tutti i fornelli a induzione insieme vorrebbe dire anche generare una potenza superiore ai 3 Kw. Il limite standard dei contatori domestici: quindi, la soluzione è aumentare la portata dell’impianto oppure utilizzare solo alcuni fuochi.
Da un punto di vista del consumo di energia elettrica, in questo modo, i piani cottura a induzione non sono poi così dispendiosi perché, in media, se non a pieno regime, il consumo si attesta intorno ai 600 Watt.
I fornelli a induzione più moderni, comunque, sono progettati appositamente per ridurre il dispendio energetico. Infatti, sono dotati di manopole e interruttori per selezionare l’intensità del calore, così come di pratici display che permettono di tenere sotto controllo la temperatura.
Una volta accessi e arrivati a temperatura, comunque, le zone di cottura continuano a emettere calore che è possibile sfruttare anche per ultimare la cottura dei cibi. Senza ulteriore consumo di energia elettrica. Tuttavia, soprattutto se si tratta di abitazioni costruite recentemente, è possibile abbattere i costi dell’energia elettrica installando dei pannelli fotovoltaici.
Piano induzione: pro e contro
Installare un piano di cottura a induzione nella propria cucina vuol dire poter usufruire di numerosi vantaggi.
Anche se a prima vista potrebbe non convincere del tutto, sotto il punto di vista dell’efficienza energetica i fornelli a induzione sono migliori rispetto ai piani di cottura a gas perché vengono ridotte le dispersioni di calore. Basta pensare che, con le zone di cottura a induzione, una pentola d’acqua impiega solo 3 o 4 minuti per arrivare al punto di ebollizione.
L’assenza di fiamme, poi, rende i fornelli a induzione sicuri anche quando in casa ci sono bambini piccoli. Senza contare che il rischio di pericolose fughe di gas è praticamente nullo.

Il piano di cottura a induzione ha una superficie liscia, facile e pratica da pulire. Anche bella da vedere: poiché non si surriscalda, la manutenzione è veloce e sicura. Mentre dal punto di vista del design si integra perfettamente con il piano di lavoro.
Installare un piano di cottura a induzione è una soluzione ottimale anche in quelle zone non servite dalla rete di gas o metano o per le case a bassi consumi energetici per le quali non è previsto questa tipologia di allaccio.
Ovviamente, scegliere un piano di cottura a induzione comporta una spesa maggiore in fase di acquisto ed è necessario avere delle pentole e delle padelle con un fondo adatto a questa tipologia di fornelli. Solitamente realizzato a base di ferrite. Per identificarle, basta verificare che sia presente un simbolo specifico rappresentato da tre piccoli occhielli.